
Con l’avanzare dell’età, molti notano un calo di energia: svegliarsi al mattino diventa più difficile, la fatica si accumula più velocemente e il recupero dopo uno sforzo fisico rallenta. Questo declino è reale e ha basi biologiche ben precise. Fortunatamente, oggi abbiamo a disposizione strategie e strumenti efficaci per contrastarlo e mantenere alta la nostra energia anche dopo i 50 anni.

Il calo energetico è multifattoriale e uno degli attori principali è la riduzione dei livelli di NAD+ (Nicotinamide Adenine Dinucleotide), una molecola essenziale per la produzione di energia nei mitocondri. Studi come quello pubblicato su Cell Metabolism confermano che la perdita di NAD+ contribuisce alla disfunzione metabolica e alla fatica cronica associata all’invecchiamento.
Altri fattori che influenzano l’energia:
Declino mitocondriale: i mitocondri invecchiano, producono meno ATP e più radicali liberi, aumentando lo stress ossidativo
Infiammazione cronica (inflammaging): una condizione silente ma pervasiva che "brucia" energie e accelera l’invecchiamento
Squilibri ormonali: la diminuzione di testosterone, DHEA ed estrogeni impatta sul metabolismo e sulla forza muscolare.
Sarcopenia: la perdita di massa e forza muscolare riduce la capacità del corpo di produrre energia in movimento.
Malassorbimento dei nutrienti: con l’età peggiora l’assorbimento di vitamine e minerali chiave per la produzione energetica.
L’allenamento, soprattutto quello di resistenza e ad alta intensità (HIIT), è una delle strategie più potenti per stimolare la biogenesi mitocondriale e migliorare la produzione di ATP. Uno studio del Journal of Physiology (2017) mostra come l’HIIT migliori la funzione mitocondriale anche negli over 60.
Anche il digiuno intermittente e pratiche come yogae tai chistimolano l’autofagia, meccanismo di riciclo cellulare essenziale per la salute energetica.
Una dieta ricca di polifenoli, antiossidanti e grassi sani protegge i mitocondri e riduce l’infiammazione. Focus su:
Verdure a foglia verde e frutti di bosco: antiossidanti e polifenoli.
Grassi buoni: olio extravergine d’oliva, avocado e omega-3.
Proteine di qualità: necessarie per preservare la massa muscolare e sostenere la sintesi energetica.
Vitamina B12, ferro, zinco e magnesio meritano particolare attenzione per evitare carenze che compromettono l’energia (National Institute on Aging).
Con l’età, la produzione endogena di alcune molecole chiave per la vitalità cala. L’integrazione mirata può essere un valido supporto, ma va scelta con attenzione e su base scientifica.
Oltre a una corretta alimentazione, la ricerca suggerisce l’uso di specifici precursori del NAD+, essenziali per il metabolismo cellulare e la produzione di ATP:
NMN (Nicotinamide Mononucleotide)
NR (Nicotinamide Riboside)
Entrambe le molecole hanno dimostrato, in modelli animali e primi studi sull’uomo, di poter ripristinare i livelli di NAD+, migliorare la funzione mitocondriale e contrastare la fatica cronica. Uno studio su Nature Communications (2020) conferma che l’integrazione con NMN migliora la performance fisica e la salute metabolica. Anche il NR ha mostrato benefici simili in trial pubblicati su Cell Reports (2018).
Altri nutrienti chiave per sostenere l’energia cellulare:
Coenzima Q10 e PQQ: migliorano la funzione mitocondriale e proteggono dallo stress ossidativo
Magnesio: co-fattore essenziale per oltre 300 reazioni metaboliche, incluse quelle che producono energia
Vitamine del gruppo B: indispensabili per il metabolismo di carboidrati, grassi e proteine
Astaxantina: potente antiossidante che protegge le membrane cellulari
Chi desidera un’integrazione completa può valutare formulazioni che combinano questi elementi, per semplificare la routine e garantire un apporto sinergico. In questo contesto, prodotti come quelli della linea Avea, nati da studi sulla longevità e la salute cellulare, offrono formulazioni mirate che rispondono a queste esigenze specifiche.
L’importante è scegliere integratori basati su evidenze scientifiche e formulati con dosaggi efficaci, evitando il "fai da te" o i prodotti generici. L’integrazione deve essere uno strumento di precisione al servizio della nostra energia e della nostra salute, non un semplice accumulo di pillole.
Spesso ci concentriamo solo sulla dieta o sull’allenamento per ritrovare energia, ma trascuriamo due fattori fondamentali: stress cronico e sonno di bassa qualità. Entrambi, se non gestiti, sono veri "ladri di energia".
Stress e cortisolo: quando il corpo vive in modalità emergenza Il nostro sistema nervoso autonomo è progettato per rispondere agli stimoli stressanti in modo rapido ed efficace. Tuttavia, uno stress prolungato mantiene elevati i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, con effetti negativi sulla produzione di energia:
Riduce la funzione mitocondriale
Aumenta il catabolismo muscolare
Favorisce l’infiammazione cronica
Interferisce con la produzione di melatonina, compromettendo il sonno
Uno studio pubblicato su Psychoneuroendocrinology (2019) evidenzia come livelli cronici di cortisolo siano associati a stanchezza persistente e ridotta resilienza fisica e mentale.
Strategie pratiche per ridurre lo stress e proteggere l’energia
Meditazione e respirazione consapevole: praticate quotidianamente abbassano la risposta simpatica e stimolano il sistema parasimpatico, migliorando la variabilità della frequenza cardiaca (HRV).
Esporsi alla luce solare al mattino: stimola la produzione di serotonina e regola il ritmo circadiano.
Passeggiate nella natura (Forest Bathing): dimostrato ridurre i livelli di cortisolo e migliorare l’umore.
Tecniche di rilassamento muscolare progressivo: utili la sera per facilitare il sonno.
Il sonno profondo: il vero "reset" energeticoDurante la notte, in particolare nelle fasi di sonno profondo (NREM), il corpo compie operazioni fondamentali per il ripristino energetico:
Ripara i danni cellulari
Rigenera le scorte di energia
Attiva il sistema glinfatico, che "ripulisce" il cervello dalle tossine accumulate durante il giorno
La privazione di sonno, anche parziale, è associata a una drastica riduzione della produzione di energia, come dimostrano numerosi studi (Walker, Why We Sleep, 2017).
Consigli per migliorare la qualità del sonno dopo i 50:
Mantenere orari regolari di addormentamento e risveglio
Limitare l’esposizione alla luce blu la sera
Cena leggera e ricca di triptofano (uova, tacchino, semi)
Eventuale integrazione con magnesio bisglicinatoo melatonina naturale se necessario, previa valutazione personale
Uno dei segreti per mantenere alte le energie con l’età è imparare ad ascoltare il proprio corpo e a monitorare i segnali chiave che ci indicano se stiamo andando nella giusta direzione o se qualcosa necessita di un aggiustamento.
Grazie alla tecnologia oggi è possibile avere accesso a strumenti di bio-monitoraggio personale che fino a pochi anni fa erano appannaggio solo della medicina sportiva o delle cliniche specializzate:
La variabilità della frequenza cardiaca (HRV)è uno degli indicatori più affidabili del nostro stato di recupero e del bilanciamento tra stress e rilassamento. Un HRV basso indica che il sistema nervoso è sovraccarico e potrebbe essere il momento di rallentare.
I sensori per il glucosio continuo (CGM)permettono di capire come il nostro corpo reagisce ai pasti e se ci sono sbalzi glicemici che, oltre a danneggiare la salute metabolica, prosciugano l’energia durante la giornata.
Il monitoraggio del sonnotramite anelli smart o smartwatch ci aiuta a comprendere la qualità del riposo notturno, essenziale per il recupero energetico.
Anche l’ossigenazione dei tessuti, la respirazione e la saturazione di ossigeno possono offrire indicazioni preziose, soprattutto durante l’attività fisica o il sonno.
Perché monitorare? Perché ciò che si misura si può migliorare. Raccogliere dati su questi parametri consente di costruire una vera e propria mappa della propria energia quotidiana, individuando cosa funziona e cosa invece drena vitalità. È un approccio che trasforma la longevità in un progetto personale basato sull’esperienza diretta e non solo sui consigli generici.
Il declino energetico dopo i 50 anni non è un destino ineluttabile. Con un approccio scientifico, basato sull’ottimizzazione dei mitocondri, una nutrizione mirata, l’integrazione con nutraceutici di qualità come quelli proposti da Avea, e la gestione dello stress, possiamo riscoprire una vitalità sorprendente.
Investire nella nostra energia significa investire nella longevità e nella qualità della vita. Se vuoi scoprire come applicare queste strategie alla tua quotidianità, continua a seguirci nei prossimi articoli e video dedicati alla longevità pratica.
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