Ansia, malinconia, senso di malessere, insonnia: la depressione natalizia o Christmas blues è un disturbo frequente che riguarda il senso del dovere e del piacere.
Le feste natalizie possono provocare una forma di depressione.
In questo articolo troverete 7 consigli per affrontare la tristezza e la malinconia del Natale.
È sempre più diffuso e conosciuto il fenomeno che gli americani chiamano Christmas Blues, o Depressione Natalizia. Da sempre, per l’atmosfera che lo caratterizza, il Natale è considerato il momento più magico dell’anno: alberi addobbati, luci colorate, tavole imbandite, melodie tradizionali, regali da mettere sotto l’albero. Tutta questa magia genera nella maggior parte delle persone sensazioni di gioia e di allegria: un vero clima di festa. Purtroppo, però, non tutti vivono il Natale così.
Davvero la parola Natale fa rima con serenità, allegria, pace, voglia di stare insieme alla famiglia?
Decisamente no!
Per molti il periodo natalizio equivale all’aumento dello stress, all’ansia da prestazione, allo sforzo immenso di presentarsi felici e aperti verso gli altri.
Mentre, in realtà, si preferirebbe saltare tutti i giorni che vanno da metà dicembre al 6 gennaio. E ripartire da zero.
Il Natale ha un effetto collaterale su molte persone adulte (spesso over 50) che porta un gran senso di frustrazione che, se non ben gestito, può esprimersi in vari disturbi psicologici e anche fisici.
I Psicoterapeuti con il termine Christmas Blues si riferiscono ad una sorta di depressione natalizia, che porta ad uno stato in cui la gioia e lo stupore lasciano spazio alla tristezza e alla malinconia, che si manifestano già durante i preparativi e scompaiono generalmente al termine delle feste.
Nella società in cui viviamo ci si obbliga ad essere allegri: il Natale è associato, infatti, al ‘dover essere felici’, ad avere una famiglia unita, oltre al ‘dover apparire al meglio’. Sono tutte condizioni che implicano un senso di obbligo e di costrizione che può generare in alcune persone:
- stati di ansia
- stati di depressione
- forte senso di frustrazione legato al sentirsi ‘inadeguati’ o diversi dalla gente comune.
Tali sintomi colpiscono sia:
- la sfera emotiva con tristezza, stati di malinconia persistente, solitudine, angoscia, ansia, ma anche rabbia e facile irritabilità;
- la sfera cognitiva con problematiche di concentrazione, pensieri negativi e intrusivi.
- la sfera fisica dando alterazioni e squilibri a sonno e alimentazione
A livello comportamentale questi sintomi si traducono in una forma di isolamento sociale, che porta alla rinuncia di momenti conviviali e ad una forma di apatia, di stanchezza che scoraggia l’acquisto dei regali o le uscite in genere.
La depressione natalizia è strettamente legata e circoscritta al periodo delle feste natalizie e tende a scomparire con la fine delle stesse.
Queste ultime, infatti, implicano degli elementi che potenzialmente innescano un umore triste:
- cene con i parenti e occasioni conviviali che riattivano dinamiche conflittuali non risolte;
- regali da fare che possono generare l’ansia di non trovare il regalo perfetto oppure l’ansia di spendere troppo;
- riduzione degli impegni lavorativi che generano tempo libero e dunque un maggior contatto con se stessi, con i propri pensieri o con vissuti emotivi negativi che spesso vengono mascherati e soffocati dalla routine quotidiana.
È un tempo di bilanci emotivi, personali, economici, progettuali e, spesso, se le aspettative non risultano soddisfatte, questi bilanci possono trasformarsi in frustrazione nel non essere riusciti a raggiungere i propri obiettivi e per questo motivo ci si sente ‘sbagliati’.
Inoltre, per chi ha vissuto di recente un lutto, questo tempo libero fa da eco ad un vuoto che genera un senso di solitudine e di profonda nostalgia.
Per fronteggiare al meglio il fenomeno del Christmas Blues, occorre individuare alcune piccole strategie efficaci:
1. Innanzitutto, è importante accogliere ed accettare ciò che si prova e come si è nel momento presente, concedendosi di accettare la tristezza, l’insoddisfazione e la delusione, senza voler cambiare a tutti i costi o essere qualcun altro. È importante partire da sé e focalizzarsi su quello che si ha e si è.
2. In questa nuova prospettiva è utile iniziare a vedere e a valorizzare le cose, anche piccole, alle quali si attribuisce un significato positivo. Anche la tristezza, se ascoltata, può avere un significato profondo che può aiutare ad evolversi e a rinnovarsi. Iniziare, dunque, ad abbandonare le aspettative ideali e renderle più realistiche, veritiere e coerenti con sé.
3. Sentire i propri bisogni e assecondarli, come la necessità di riposare e non voler uscire a tutti i costi.
4. Per lo stress derivante dalla corsa agli acquisti, può essere utile organizzarsi per tempo e pianificare le spese con l’individuazione di un ‘budget’.
5. Per le occasioni sociali, comprese le cene con i parenti, si può partecipare mettendo però dei limiti e dire di ‘no’ agli inviti che sappiamo potrebbero provocare malumore e stress.
6. Un’altra strategia efficace consiste nel prendersi cura di sé, dedicandosi ad:
- attività piacevoli;
- mantenere uno stile di vita sano, curandosi dell’alimentazione, dell’esercizio fisico, del sonno, del proprio corpo;
- comprare un regalo per sé, anziché attenderlo.
7. Per allentare il ‘rimuginio’ dei pensieri negativi (ne abbiamo parlato anche in questo articolo), occorre imparare a portare l’attenzione sul ‘qui ed ora’, con attività che stimolino i 5 sensi, come ad esempio:
- fare una bella passeggiata e godere del panorama;
- annusare odori e profumi dei luoghi;
- ascoltare il suono delle melodie;
- mangiare dei cibi che piacciono.
8. (Consiglio Bonus) - Lavorare sulla gratitudine
Un altro suggerimento è di allenarsi a provare gratitudine. La psicologia insegna che spesso la felicità è legata più al modo in cui noi viviamo e interpretiamo ciò che ci accade che alla reale portata degli eventi che viviamo. Per cui il periodo di Natale può essere un buon momento per sforzarsi di riconoscere, al di là degli obblighi e delle convenzioni sociali, ciò che c’è di buono nella nostra vita e per imparare a gioire di ciò che abbiamo, invece che a disperarci per ciò che vorremmo avere.
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