Oltre il corpo anche la mente deve rimanere sana e attiva
La dieta termodinamica
di Dario Bressanini
La scienza che smonta i miti del dimagrimento (e ci insegna a vivere più a lungo)
Quando si parla di diete, si apre un universo di promesse, illusioni e mode. Da decenni, milioni di persone cercano la formula magica per dimagrire e mantenere il peso forma. Ma nel suo ultimo libro, La dieta termodinamica. Perché ingrassiamo, perché le diete falliscono e come dimagrire veramente (Mondadori, 2024), Dario Bressanini — chimico, divulgatore e volto noto di YouTube — ci riporta con fermezza (e ironia) al punto di partenza: le leggi della fisica.
Sì, proprio quelle che nessuna dieta “miracolosa” può aggirare.
In un’epoca in cui siamo bombardati da informazioni contrastanti, l’autore si propone di riportare chiarezza e metodo scientifico nel dibattito sull’alimentazione. Il suo obiettivo non è prescrivere l’ennesimo regime alimentare, ma spiegare — con la precisione del chimico e l’ironia del divulgatore — come funziona davvero il metabolismo umano.
Non una nuova “dieta”, quindi, ma una guida per comprendere perché ingrassiamo, perché falliamo e come rimettere la scienza al centro del discorso sul cibo.
Chi è l'autore?
Chimico, ricercatore e divulgatore tra i più seguiti in Italia, Dario Bressanini ha dedicato la sua carriera a spiegare la scienza nascosta negli alimenti e nella cucina. È noto per il blog Le Scienze in Cucina e per il suo canale YouTube, dove smonta miti e bufale alimentari.
Con La dieta termodinamica, Bressanini unisce la sua formazione accademica — ha insegnato termodinamica per oltre dieci anni — e la passione per la divulgazione: un libro che traduce concetti complessi in un linguaggio accessibile, rigoroso e spesso sorprendentemente divertente.
I fondamenti della termodinamica
Il cuore del libro è semplice e rivoluzionario al tempo stesso: il corpo umano non può sfuggire alle leggi della conservazione dell’energia e della massa. Ogni caloria introdotta o spesa deve “tornare nei conti”.
Bressanini, che ha insegnato termodinamica per oltre dieci anni, spiega che il metabolismo umano è un gigantesco laboratorio chimico in cui avvengono reazioni di combustione: i carboidrati e i grassi vengono ossidati, producendo energia, anidride carbonica e acqua. Già Antoine Lavoisier, padre della chimica moderna, aveva paragonato la respirazione al bruciare legna: stessa reazione, ma più controllata.
E qui sta la verità che molti preferiscono ignorare: la perdita di peso si ottiene solo quando il corpo consuma più energia di quella che introduce. È la legge del deficit calorico, diretta conseguenza del Primo Principio della Termodinamica.
Tutte le diete che funzionano — che siano chetogeniche, mediterranee, low-carb o digiuno intermittente — hanno una cosa in comune: creano un deficit calorico. Le differenze tra una dieta e l’altra riguardano solo il come ci si arriva, non il perché si dimagrisce.
Per chi dice “non dimagrisco anche se mangio poco”, l’autore risponde con dati e studi: nella maggior parte dei casi si tratta di una sottostima involontaria delle calorie introdotte, spesso dovuta a snack dimenticati, condimenti, bevande o porzioni non misurate. Gli studi lo confermano: quasi tutti tendono a sottovalutare il proprio intake energetico.
Introduzione – Mettere ordine nel caos delle diete
L’introduzione chiarisce subito il tono dell’opera: le diete non sono solo formule matematiche, ma fenomeni sociali, psicologici e culturali.
Bressanini spiega che parlare di peso è difficile perché si intrecciano emozioni, esperienze personali e marketing aggressivo.
Eppure, le leggi della termodinamica valgono anche quando non ci convengono. L’obiettivo del libro non è far perdere “cinque chili in due settimane”, ma costruire consapevolezza e comportamenti sostenibili.
Per chi ha superato i 50 anni, questo significa comprendere che il peso non è solo estetica: è salute metabolica, massa muscolare, equilibrio ormonale e infiammazione sistemica.
CAPITOLO 01 – Pillole mortali
Bressanini apre con un pugno nello stomaco: la storia delle pillole dimagranti, dagli stimolanti dell’Ottocento ai “brucia grassi” moderni.
Promettono miracoli, ma spesso portano effetti collaterali gravi, soprattutto quando mescolate a farmaci per pressione, cuore o glicemia.
La lezione è chiara: non esistono scorciatoie sicure.
Per chi ha 50+ anni, il messaggio è doppio: diffidare delle “pillole della linea” e ricordare che dimagrire non è mai un effetto collaterale sano. Gli integratori, se usati, devono colmare carenze reali, non illudere.
CAPITOLO 02 – La dieta termodinamica
Qui il libro entra nel vivo: il corpo umano è soggetto alle leggi della conservazione dell’energia e della massa.
Ogni caloria introdotta o spesa deve essere contabilizzata. Il deficit calorico non è un’opinione, ma una conseguenza diretta del Primo Principio della Termodinamica.
Il nostro corpo “brucia” carboidrati e grassi attraverso reazioni di combustione (senza fiamma), producendo energia, anidride carbonica e acqua. La perdita di grasso avviene solo quando mobilitiamo le riserve e le ossidiamo.
Per gli over 50, il messaggio è pratico: mantenere la massa muscolare è il modo più efficace per tenere vivo il metabolismo. Il muscolo consuma energia, migliora la sensibilità insulinica e preserva forza e autonomia — pilastri della longevità.
CAPITOLO 03 – Una caloria è una caloria?
Fisicamente sì, ma biologicamente no.
100 kcal di broccoli e 100 kcal di gelato non producono gli stessi effetti: cambia la matrice del cibo, la quantità di fibre, proteine, acqua e il modo in cui l’organismo le assorbe e gestisce.
Il messaggio è doppio: tutte le diete funzionano se creano un deficit, ma non tutte sono sane.
Una buona dieta dimagrante deve essere anche nutriente: proteine e fibre adeguate, grassi buoni, alimenti veri.
Per chi ha 50+, questo capitolo è una bussola: una caloria non è solo energia, è anche informazione metabolica. Le calorie contano, ma contano anche come arrivano.
CAPITOLO 04 – Il digiuno intermittente
Tema caldissimo. Bressanini analizza con lucidità i protocolli più diffusi (16:8, 5:2, alternate-day fasting) senza idolatrarli.
Funzionano solo quando riducono, in media, l’introito calorico e migliorano la consapevolezza alimentare.
Per il pubblico over 50, il digiuno può essere uno strumento utile, ma non una religione.
Consigli pratici: se ti alleni al mattino, assumi proteine entro poche ore; se prendi farmaci (soprattutto ipoglicemizzanti), confrontati con il medico.
Longevità significa sostenibilità: se un protocollo ti stressa o ti rende affamato la sera, non è il tuo.
CAPITOLO 05 – Vade retro carbo
“Carboidrati” non è una parolaccia.
Bressanini smonta la guerra ideologica ai carboidrati: non sono il nemico, ma l’eccesso e la scarsa qualità lo sono.
Carboidrati integrali, legumi, patate raffreddate e pane di segale hanno effetti completamente diversi dagli zuccheri liberi o dai prodotti ultraprocessati.
Per chi ha 50+, il consiglio è chiaro: scegliere carbo intelligenti e abbinare proteine, fibre e grassi per smussare la risposta glicemica.
E, come bonus, camminare 10–15 minuti dopo i pasti: un farmaco naturale per glicemia e longevità.
CAPITOLO 06 – La dieta chetogenica
Una delle diete più polarizzanti.
Funziona perché riduce drasticamente la varietà di cibi ad alta densità calorica e abbassa spontaneamente le calorie totali. Ma non è per tutti, e non è priva di rischi.
Per gli over 50, la priorità è preservare la massa magra e la salute cardiovascolare.
Se si sceglie una fase chetogenica:
mantenere proteine adeguate e grassi di qualità (pesce azzurro, olio EVO, frutta secca);
monitorare fibre e micronutrienti;
considerarla una fase, non uno stile di vita permanente.
La longevità, ricorda Bressanini, non ama gli estremi cronici.
CAPITOLO 07 – Cibi a energia negativa
La leggenda dei cibi “che fanno consumare più di quanto diano” — sedano, cetriolo & co. — viene smontata con calma: non regge ai conti.
Esistono, però, alimenti a bassa densità energetica che aiutano a saziarsi con poche calorie: verdure, zuppe, brodi, frutta intera.
Per chi ha 50+, un trucco semplice: iniziare ogni pasto con un piatto voluminoso di verdura o una zuppa leggera. Migliora la sazietà e riduce naturalmente le calorie totali.
CAPITOLO 08 – L’insulina sul ring
Uno dei capitoli più importanti.
Bressanini mette ordine nel caos mediatico: l’insulina non è il male. È un ormone fondamentale per la gestione del carburante.
Il problema è la resistenza insulinica, che cresce con sedentarietà, sonno scarso e eccesso di zuccheri.
Per chi ha superato i 50 anni, questo capitolo vale da solo il prezzo del libro: migliorare la sensibilità insulinica riduce infiammazione, rischio cardiovascolare e declino cognitivo.
Le strategie?
Allenamento di forza, camminate post pasto, sonno regolare e pasti completi con proteine, fibre e grassi buoni.
CAPITOLO 09 – Il cimitero delle pillole
Secondo affondo contro i “miracoli” in capsule: brucia-grassi, soppressori dell’appetito, prodotti “naturali” che promettono risultati senza fatica.
Bressanini invita a un approccio critico: chiedersi sempre quali studi, su chi, per quanto tempo e con quali effetti collaterali.
Per chi ha 50+, attenzione doppia: più farmaci si assumono, più crescono i rischi d’interazione. La longevità non è un laboratorio di esperimenti, ma un esercizio di coerenza.
CAPITOLO 10 – Una nuova speranza
Nonostante la severità verso i miti, questo è il capitolo più ottimista.
Mai come oggi abbiamo strumenti concreti per prenderci cura di noi:
migliore educazione alimentare,
tecnologia per monitorare (peso, passi, glicemia),
programmi personalizzati e flessibili.
Per chi ha 50+, la vera speranza è spostare l’attenzione dal “perdere peso” al preservare la funzionalità: forza, equilibrio, capacità aerobica, lucidità mentale. Anche un calo ponderale del 5–7% può migliorare sensibilmente i parametri di salute.
CAPITOLO 11 – A lungo termine
Il capitolo più importante per chi legge Dopo50: come mantenere i risultati.
Le chiavi sono quattro:
Piacere e cultura del cibo (una dieta senza identità fallisce).
Routine (spesa, orari, meal prep, sonno).
Flessibilità (nessuna colpa per gli “sgarri” pianificati).
Feedback oggettivi (non solo bilancia: osserva girovita, energia, forza).
Per la longevità, “a lungo termine” significa prevenire la ricomposizione sfavorevole: perdere muscolo e riprendere grasso.
La soluzione?
Tre pasti proteici al giorno, esercizio di forza costante, camminate quotidiane e una gestione intelligente dello stress. Il cortisolo cronico, ricorda l’autore, è il vero sabotatore della salute.
Epilogo – La bussola
Bressanini chiude invitando a tornare alla realtà: niente talebanismi dietetici, solo conoscenza e coerenza.
Dimagrire e mantenere è un progetto, non un evento.
E per chi ha superato i 50 anni, questa è una lezione di longevità: rispettare le regole della fisica e usarle a nostro favore, con gusto e misura.
La bussola per chi ha 50+ (e guarda alla longevità)
Massa muscolare = pensione sanitaria: forza, proteine, sonno e recupero.
Carboidrati sì, ma furbi: integrali, legumi, frutta intera.
Digiuno intermittente: strumento utile, non dogma.
Pillole miracolose? No grazie.
Misura ciò che conta: girovita, passi, forza di presa, sonno.
Micro-movimenti quotidiani: 8–10k passi, 10–15 minuti dopo i pasti.
Aderenza > perfezione: abitudini realistiche battono regole impossibili.
Conclusione
La dieta termodinamica non è l’ennesimo “metodo”, ma un manuale per pensare con chiarezza.
Per chi ha 50+ anni, vale doppio: aiuta a proteggere metabolismo, muscoli e cervello — i tre guardiani della longevità.
Non promette magie, ma offre strumenti: capire, scegliere, misurare, adattare.
E la magia, alla fine, è tutta qui.
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