Oltre il corpo anche la mente deve rimanere sana e attiva
Do Walk
di Libby DeLana
C’è un gesto antico e semplice che accompagna l’uomo da sempre: camminare. Eppure, nella frenesia della vita moderna, molti di noi hanno dimenticato quanto possa essere potente. Nel suo libro Do Walk: Navigate Earth, Mind and Body. Step by Step, Libby DeLana ci invita a riscoprire il valore del cammino quotidiano come pratica di connessione, benessere e consapevolezza.
Pubblicato nel 2021, il libro non è solo una riflessione sulla camminata, ma un vero e proprio manifesto per una vita più lenta, radicata e significativa. È un testo che parla direttamente a chi, superati i 50 anni, sente il bisogno di ritrovare equilibrio, salute e un senso di presenza nel corpo e nella mente.
Chi è l’autrice?
Libby DeLana è una direttrice creativa e designer con una lunga carriera nel mondo della comunicazione. Dopo 15 anni alla guida del design di MullenLowe, ha cofondato l’agenzia Mechanica, diventando una figura di riferimento per la leadership femminile. È anche ambasciatrice di marchi come Hoka e Fjällräven, nonché una convinta sostenitrice del cammino come atto di trasformazione personale.
A 53 anni, racconta di aver iniziato a camminare ogni mattina alle 5, percorrendo 8,2 miglia sempre sullo stesso percorso. Un rito meditativo che le ha cambiato la vita. Da allora non ha più smesso: cammina ogni giorno, qualunque sia il meteo, qualunque sia il suo stato d’animo.
Capitolo 1 – Il potere di un passo
Il libro si apre con una domanda semplice ma profonda: come ti sentiresti se ogni mattina potessi lasciare indietro il rumore del mondo per salutare il giorno con i tuoi stessi passi?
DeLana descrive la magia del mattino, quando l’aria è fresca e il silenzio permette di ascoltare se stessi. Camminare, per lei, non è solo movimento: è un atto di presenza.
Ogni passo diventa una forma di meditazione in movimento, una connessione fisica e spirituale con la terra. È un modo per rallentare e riscoprire la calma che la vita digitale spesso ci nega.
Per chi ha superato i 50 anni, questa immagine risuona particolarmente: il cammino quotidiano non è solo esercizio, ma una dichiarazione di autonomia, un modo per sentire che il corpo è ancora vivo, capace e vitale.
Capitolo 2 – La disciplina del gesto quotidiano
Il racconto più potente del libro nasce da una giornata particolare: il compleanno dei 53 anni dell’autrice. In una mattina fredda e limpida, si mette in cammino prima dell’alba, come fa ogni giorno. Incontra un coyote, vede sorgere il sole e sente una profonda gratitudine — non solo per ciò che vede, ma per la costanza che l’ha portata fin lì.
DeLana sottolinea l’importanza della routine, del fare spazio ogni giorno a un gesto semplice ma costante. Camminare sempre lo stesso percorso diventa una meditazione: il paesaggio familiare si trasforma in una tela su cui leggere le stagioni, il tempo, le emozioni.
La longevità, d’altronde, non si costruisce solo con diete e integratori: si fonda sulla ripetizione consapevole di abitudini sane. Come mostra la ricerca sulle Zone Blu, i popoli più longevi del mondo camminano ogni giorno. Non per sport, ma per vivere.
Capitolo 3 – Il corpo come bussola
Camminare, scrive DeLana, è uno strumento per riconnettersi con il proprio corpo. Quando i pensieri diventano caotici, il passo regolare riporta equilibrio. Il corpo, muovendosi, libera la mente.
L’autrice invita a camminare con consapevolezza: osservare la postura, ascoltare il respiro, notare il terreno sotto i piedi. Anche il modo in cui camminiamo rivela qualcosa del nostro stato interiore: passi pesanti possono riflettere stanchezza mentale, passi leggeri un senso di libertà.
È un principio antico, che oggi la scienza conferma: il movimento ritmico del cammino regola la respirazione, riduce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e migliora la neuroplasticità.
Per chi ha superato i 50 anni, questo significa allenare corpo e cervello insieme, mantenendo viva la lucidità mentale e la flessibilità fisica.
Capitolo 4 – Camminare scalzi: l’arte del “grounding”
Uno dei capitoli più suggestivi introduce il concetto di earthing o grounding, ossia il contatto diretto con la terra. Camminare scalzi sull’erba o sulla sabbia, spiega DeLana, non è solo un’esperienza sensoriale, ma una vera pratica di benessere.
Studi scientifici hanno dimostrato che il contatto con il suolo permette il passaggio di elettroni liberi, che riducono l’infiammazione e migliorano il sonno. Un gesto naturale che riporta equilibrio ai ritmi biologici, troppo spesso alterati dall’inquinamento digitale e dall’insonnia.
È un invito, per chiunque si senta “disconnesso”, a riscoprire il piacere dei piedi nudi sulla terra.
Un ritorno alle origini, che ricorda a ciascuno di noi che la longevità non è solo durata, ma radicamento.
Capitolo 5 – I sensi come via di accesso alla presenza
DeLana dedica ampio spazio ai sensi. Camminare, dice, è una sinfonia di percezioni: la vista dei colori che cambiano, l’odore della pioggia, il fruscio delle foglie, il freddo sulla pelle, il gusto dolce di un’arancia.
Attraverso i sensi, impariamo a tornare nel presente.
Nel mondo iperconnesso, dove la mente è spesso altrove, camminare diventa un modo per ritrovare l’adesso.
Questo è un principio caro anche alla psicologia della longevità: chi vive più a lungo e meglio tende a coltivare momenti di mindfulness naturale, di immersione totale nel qui e ora.
Camminare, allora, diventa un laboratorio di consapevolezza. Ogni passo è un invito a notare, ascoltare, respirare.
Capitolo 6 – Il cammino come sorgente di creatività
Molti grandi pensatori hanno trovato ispirazione camminando.
Steve Jobs, Charles Dickens, Virginia Woolf, Albert Einstein: tutti camminatori instancabili.
DeLana cita uno studio della Stanford University secondo cui camminare aumenta la creatività fino al 60%.
Quando il corpo si muove, la mente si libera dal controllo cosciente e comincia a vagare, a collegare idee in modo nuovo. È il potere del movimento ritmico e del flusso attentivo.
Per gli over 50, questa è una lezione preziosa: camminare non solo preserva la memoria e la funzione cognitiva, ma stimola la curiosità e la vitalità mentale.
Ogni passo può diventare una scintilla di immaginazione.
Capitolo 7 – Camminare nelle difficoltà
DeLana non idealizza il cammino. Racconta dei giorni di pioggia, del vento gelido, della fatica. Ma proprio in quei momenti, dice, emerge la forza del gesto.
Affrontare la natura, sentire la resistenza del corpo, imparare a non fuggire dal disagio — tutto questo trasforma la camminata in una scuola di resilienza.
La longevità, d’altronde, non è assenza di difficoltà ma capacità di adattamento.
Camminare ogni giorno, anche quando non se ne ha voglia, diventa una metafora potente per la vita: non fermarsi, ma andare avanti passo dopo passo.
Capitolo 8 – Il valore terapeutico del camminare
Il libro dedica spazio anche alla dimensione psicologica.
Quando la vita sembra pesante, una passeggiata può alleggerire l’animo e schiarire le idee.
Il movimento ritmico stimola la produzione di endorfine, riduce l’ansia e aiuta a prendere decisioni con maggiore lucidità.
Studi sul “green exercise” hanno dimostrato che camminare in ambienti naturali abbassa la pressione sanguigna, migliora l’umore e rafforza il sistema immunitario. Non è un caso che molti medici prescrivano oggi “passeggiate nella natura” come parte delle terapie preventive.
DeLana consiglia di trovare un luogo familiare e sicuro — un parco, un sentiero, anche solo una via alberata — e farne il proprio spazio di meditazione quotidiana.
Capitolo 9 – Trasformare il cammino in abitudine
Il segreto, spiega l’autrice, non è la distanza, ma la costanza.
Non serve camminare per ore: anche pochi minuti possono fare la differenza se ripetuti ogni giorno.
DeLana suggerisce piccoli accorgimenti pratici per creare una routine:
mettere le scarpe da ginnastica vicino al letto, uscire appena svegli, camminare con un amico o ascoltare il silenzio.
Chiunque, anche dopo i 50 anni, può fare di questa pratica un gesto di cura quotidiana.
Non serve correre. Basta scegliere di esserci.
Capitolo 10 – Un atto di amore per sé stessi
Il libro si conclude con un messaggio semplice e universale:
camminare ogni giorno è un atto di amore.
Non per arrivare da qualche parte, ma per tornare a sé.
Nel rumore del mondo, il cammino diventa una forma di resistenza gentile.
Un modo per dire: sono qui, sono vivo, e scelgo di muovermi in armonia con la terra.
Per gli over 50, è un invito a riscoprire la gioia del corpo che ancora può, del respiro che accompagna, del cuore che si apre.
Camminare è un modo per misurare il tempo non in anni, ma in passi.
Camminare come via alla longevità
La scienza della longevità conferma ciò che DeLana ha intuito intuitivamente: camminare è una delle abitudini più efficaci per vivere più a lungo e meglio.
Uno studio pubblicato su JAMA Network Open nel 2021 ha mostrato che chi cammina regolarmente almeno 8.000 passi al giorno riduce fino al 50% il rischio di mortalità.
Ma oltre ai numeri, c’è un beneficio più sottile: la sensazione di pienezza.
Chi cammina ogni giorno sviluppa una maggiore consapevolezza del proprio corpo, una mente più calma e un cuore più grato.
In un’epoca in cui la longevità è spesso vista come una corsa a rimanere giovani, Do Walk ci ricorda che la vera giovinezza è nel movimento lento, costante e intenzionale.
Conclusione: passo dopo passo, verso se stessi
Do Walk è un libro piccolo ma profondo, scritto con tono dolce e ispirazionale.
Non serve essere sportivi per apprezzarlo: basta avere voglia di mettersi in cammino.
Per chi ha superato i 50 anni, è una lettura preziosa — una bussola per ritrovare equilibrio, energia e gratitudine.
Libby DeLana ci ricorda che ogni passo è una promessa di vita, una dichiarazione silenziosa di presenza.
Camminare non è solo un modo per vivere più a lungo. È un modo per vivere meglio.
E, come scrive l’autrice:
“Do walk. Just walk. Step by step, the world — and you — will change.”
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