Iscriviti alla Newsletter

Oltre il corpo anche la mente deve rimanere sana e attiva

Book Club di .dopo50


Libri consigliati da .dopo50

La gioiosa arte di invecchiare

La via coreana per una vita lunga e felice

di Kun Hoo Rhee

Invecchiare può essere un’arte, non solo un processo biologico. È questo il messaggio profondo e ispirante che trasmette La gioiosa arte di invecchiare: La via coreana per una vita lunga e felice del professor Kun Hoo Rhee, uno dei maggiori esperti di sanità pubblica della Corea del Sud. Un libro che non si limita a offrire consigli, ma invita a una trasformazione interiore e culturale nel modo in cui percepiamo l’invecchiamento.

Chi è l’autore?

Rhee Kun Hoo è uno dei più stimati psichiatri della Corea del Sud. Nato nel 1935 durante l'occupazione giapponese, ha dedicato oltre cinquant'anni alla salute mentale, insegnando presso l'Ewha Womans University di Seul e contribuendo significativamente alla riforma dei sistemi psichiatrici del paese. Negli anni Sessanta, è stato tra i leader studenteschi della Rivoluzione di aprile, un periodo che ha segnato profondamente il suo impegno sociale e umano.

Dopo il pensionamento, Rhee ha intrapreso la carriera di scrittore, diventando un autore bestseller in Corea del Sud. Il suo libro più noto, La gioiosa arte di invecchiare, è stato pubblicato in Italia da Longanesi nel 2024, offrendo una prospettiva unica sull'invecchiamento basata su saggezza orientale e esperienza clinica.

La sua vita e il suo lavoro continuano a ispirare molte persone, specialmente coloro che cercano una guida per affrontare con serenità e consapevolezza la seconda metà della vita.

Pensato per un pubblico ampio, ma con un impatto particolarmente profondo per chi ha superato i 50 anni, questo libro coniuga scienza, filosofia orientale e tradizioni coreane in un percorso di consapevolezza e longevità. Vediamo insieme cosa raccontano i vari capitoli e perché vale la pena leggerlo — e rileggerlo.

Capitolo 1 – L’invecchiamento come destino, ma anche come opportunità

Kun Hoo Rhee parte da una riflessione tanto semplice quanto rivoluzionaria: non possiamo evitare l’invecchiamento, ma possiamo scegliere come viverlo. L’autore rompe da subito con l’immagine occidentale dell’invecchiamento come decadimento, introducendo invece l’idea di “invecchiare con grazia”. La cultura coreana, profondamente radicata nel rispetto per gli anziani e nella spiritualità del tempo che passa, offre una visione in cui l’età avanzata è sinonimo di valore, saggezza e possibilità di realizzazione.

Per chi ha superato i 50 anni, questo primo capitolo è un balsamo: non si è “fuori dal gioco”, ma in una nuova stagione della vita che può essere più ricca e consapevole di quelle precedenti.

Capitolo 2 – Il corpo che cambia: accettare e adattarsi

Qui Rhee affronta con onestà e rigore scientifico i cambiamenti fisiologici che accompagnano l’età, dalla sarcopenia alla perdita di elasticità vascolare. Ma lo fa con uno spirito propositivo: conoscere i cambiamenti serve ad anticiparli, mitigarli, gestirli.

Il messaggio è chiaro: invecchiare bene è possibile se si accetta la trasformazione del corpo e si adotta uno stile di vita attivo e intelligente. L’autore cita studi sulla longevità (tra cui anche le ricerche sulle Zone Blu) e li integra con abitudini coreane come il consumo di cibi fermentati, il tai chi, le passeggiate consapevoli.

Per il lettore over 50, questo capitolo offre sia un incoraggiamento che una tabella di marcia pratica per preservare salute e autonomia.

Capitolo 3 – La mente serena: l’equilibrio emotivo nella seconda metà della vita

Uno dei punti forti del libro è la riflessione sul ruolo delle emozioni nell’invecchiamento. La cultura coreana valorizza la calma, la sobrietà emotiva, il silenzio interiore come strumenti per affrontare le sfide dell’età. Rhee invita a coltivare un atteggiamento di “non-attaccamento” che ricorda il pensiero buddhista: lasciare andare ciò che non si può controllare, accogliere il presente con gratitudine.

Un consiglio semplice, ma profondo: rallentare. Respirare. Meditare. Dormire bene. Secondo Rhee, questi sono i veri nootropi della longevità. Anche le neuroscienze moderne confermano il legame tra serenità emotiva, resilienza e invecchiamento cerebrale sano.

Capitolo 4 – Il potere delle relazioni: coltivare legami autentici

La solitudine è uno dei nemici peggiori della longevità, come dimostrano studi come quello dell’Università di Harvard. Rhee lo sa e dedica un intero capitolo al valore delle connessioni umane. L’autore racconta come in Corea la vecchiaia sia tradizionalmente un periodo di rafforzamento delle relazioni familiari e comunitarie, e come la cultura collettiva contribuisca al senso di appartenenza.

Viene citata anche l’importanza della generatività: prendersi cura degli altri, trasmettere conoscenze, fare da mentori ai più giovani. Questo è uno dei modi più efficaci per trovare un nuovo scopo nella terza età.

Per chi è over 50 e magari si trova in una fase di ritiro dal lavoro o cambiamento di ruolo sociale, questo capitolo è un invito a ricostruire reti, valorizzare l’empatia e non chiudersi mai all’altro.

Capitolo 5 – Mangiare bene, vivere meglio: la via coreana all’alimentazione

Kun Hoo Rhee dedica grande spazio all’alimentazione, considerandola non solo una pratica nutrizionale ma una forma di meditazione e cura di sé. Il modello coreano, ricco di verdure, pesce, cibi fermentati come il kimchi, e povero di zuccheri raffinati, si avvicina molto a quello delle Zone Blu.

Ma ciò che colpisce è l’approccio rituale: mangiare lentamente, in silenzio, ringraziando per il cibo. Questo rallenta il metabolismo, migliora la digestione e soprattutto stimola la consapevolezza.

Rhee sottolinea anche l'importanza del digiuno intermittente e della moderazione, che oggi sono supportati da numerosi studi sulla longevità. La sua visione si allinea con quella di medici come Valter Longo o David Sinclair, ma arricchita da una sensibilità spirituale.

Capitolo 6 – Muoversi con grazia: il corpo come tempio

Il movimento è essenziale per una vecchiaia sana, ma non deve essere competitivo o forzato. L’autore propone una visione più dolce: camminare ogni giorno, fare stretching, danzare, praticare esercizi orientali come il Qi Gong o il Tai Chi.

Per Rhee, il corpo va trattato con rispetto, non spremuto. Ogni movimento può essere un atto di amore verso se stessi. In un mondo dominato dal culto della performance, questo è un messaggio controcorrente ma prezioso.

Capitolo 7 – Spiritualità e senso: il pilastro invisibile della longevità

Qui il libro tocca le corde più profonde. Invecchiare bene, per Rhee, significa avere un senso, una direzione. La spiritualità – non necessariamente religiosa – è la chiave per dare significato al tempo che passa. L’autore invita a coltivare la gratitudine, la contemplazione, la connessione con la natura.

Il concetto coreano di “Han”, una forma di nostalgia malinconica ma anche di bellezza, viene reinterpretato come un carburante per l’anima: accettare la sofferenza e trasformarla in compassione.

Per un lettore over 50, spesso in una fase di bilanci esistenziali, questo capitolo è una fonte di conforto e ispirazione.

Capitolo 8 – La gioia semplice: l’arte di essere contenti

Non servono ricchezze o successi per essere felici, dice Rhee, ma la capacità di godere delle piccole cose: un tè caldo, una passeggiata, una conversazione sincera. Questo atteggiamento, che i coreani chiamano “Jeong” – una forma di affetto e presenza gentile – è il segreto più semplice e più potente per invecchiare bene.

La gioia, quindi, non è un'emozione passeggera, ma una disciplina quotidiana. Un muscolo da allenare, proprio come il cuore o la mente.

Considerazioni finali: un manuale per la longevità dell’anima

La gioiosa arte di invecchiare non è un libro di auto-aiuto qualunque. È un manifesto gentile ma potente, che unisce scienza e saggezza, medicina e filosofia, Oriente e Occidente. Parla a chi ha superato i 50 anni non come a una fascia “fragile” della popolazione, ma come a una generazione che può ancora costruire, ispirare, innovare.

Nel libro non troverete ricette miracolose, ma un invito a rallentare, respirare, abbracciare la vita così com’è. E proprio in questo risiede il suo valore per chi cerca una longevità non solo in anni, ma in significato.

Come scrive Rhee nelle ultime pagine:

“La longevità non è sopravvivere più a lungo. È vivere più profondamente.”

Un libro da leggere con calma, magari sorseggiando una tisana, e da tenere sul comodino per quei giorni in cui il tempo sembra scivolare via troppo veloce.


Iscriviti alla Newsletter


Ricevi notizie, consigli, e prodotti per una longevità sana e attiva

Il grigio sta bene su tutto!

Ti aiutiamo a vivere meglio e pienamente oltre l'invecchiamento!

Cosa è .dopo50

.dopo50 è una community focalizzata nel miglioramento dello stile di vita e della salute delle persone che hanno superato la soglia dei 50 anni, offrendo contenuti di valore e risorse per una longevità sana e attiva.

Copyright © 2025 | .dopo50 | Raffaele Forgione | P.I. 02332650510 | Politica Privacy e Cookies