Book Club di .dopo50

Dall'infanzia in poi, siamo bombardati da messaggi che dicono che è triste essere vecchi. Che le rughe sono imbarazzanti e gli anziani inutili.

Se guardi la TV, anche solo un po', prova a contare il numero di spot pubblicitari che si concentrano in qualche modo sull'essere più giovani, più forti, più abili, più belli, più tonici e più ricchi.

Questa crema toglierà anni alla tua pelle, questo colore darà ai tuoi capelli il bagliore di un adolescente, quell'auto farà emergere i tuoi vent'anni interiori, quel gadget per esercizi a casa reclamerà il tuo corpo degli anni '80.

Come ribadisce l'autrice e attivista Ashton Applewhite in “Il bello dell'Età – Manifesto contro l'ageismo”, non c'è niente di sbagliato --- anzi, tutto giusto --- nel prendersi cura degli unici corpi fisici e cervelli che avremo mai in questo universo.

Ciò che è fondamentalmente sbagliato nella nostra società impaziente e consumista, tuttavia, è che siamo incessantemente spinti a equiparare la cura di sé alla negazione dei nostri anni e dei cambiamenti (non delle perdite!) che portano alla miriade di modi in cui ci muoviamo, pensiamo, creiamo e sentiamo.

Le persone che sembrano superficialmente e si comportano "più giovani" della loro età sono celebrate come super-anziane, mentre quelle di qualsiasi età che sembrano anziane e hanno disabilità visibili o limitazioni alla mobilità, sono emarginate il più possibile al di fuori della società tradizionale.

Anche l'autrice ci ha creduto, finché non ha capito da dove viene questo pregiudizio e il danno che fa. Vivace, divertente e profondamente ricercata, “Il bello dell'Età – Manifesto contro l'ageismo” ripercorre il viaggio dell'autrice da essere un apprensiva boomer a radicale pro-invecchiamento, e nel processo sfata mito dopo mito sulla tarda vita.

Il libro spiega le radici dell'ageismo - nella storia e nella negazione della nostra epoca - e come divide e svilisce, esamina come i miti e gli stereotipi dell'età paralizzano il modo in cui il nostro cervello e il nostro corpo funzionano, guarda all'età sul posto di lavoro e in camera da letto, espone il costo del mito dell'indipendenza tutto americano, critica la rappresentazione degli anziani come un peso per la società, descrive come sarebbe un mondo adatto a tutte le età e si conclude con un entusiasmante invito all'azione.

Ma cosa è l'ageismo

Uno dei punti del manifesto di .dopo50 è proprio quello contro l'Ageismo che dice “Io sono contro l'Ageismo!”.

L'Ageismo secondo noi è la discriminazione contro il tuo io futuro.

Il gerontologo Butler che ha coniato nel 1969 questo termine dice che l'ageismo è molto diverso dagli altri “ismi”:

“Come con altri 'ismi', come il razzismo e il sessismo, l'ageismo porta al fanatismo e discriminazione, anche se è una bestia molto distinta in quanto, per la maggior parte, altri "ismi" fanno riferimento a chi è diverso da noi: distinti, mutuamente esclusivi e impenetrabili gruppi. Al contrario, l'ageismo è un costrutto sociale fluido in cui siamo tutti intimamente legati mentre ci muoviamo attraverso la durata della vita, entrando e uscendo dai diversi gruppi di età”.

Tutti noi siamo inconsciamente ageisti e lo subiamo nel corso delle nostre vite e Ashton Applewhite lo spiega molto bene nel libro.

L'autrice è diventata un attivista in questo campo ed è diventata portavoce della lotta all’ageismo, aprendo un frequentatissimo blog “This chair rocks” (che è il titolo originale del libro) e pubblicando questo libro

Questo libro ci ha ispirati profondamente nella creazione di .dopo50 e ha fatto in modo che la nostra missione sia quella di educare e di far prendere consapevolezza alle persone di questi pregiudizi che alcune volte sono insiti nella cultura nei modi di dire nell'educazione radicata nella nostra società, in particolare in Italia.

Che tu sia più giovane o più anziano, questo libro ti scuoterà per le spalle, ti tirerà su di morale, ti farà impazzire e cambierà il modo in cui vedi il resto della tua vita.

E ti porterà ad essere orgoglioso della tua età!

Così, al grido di “Age-Pride” (orgoglio per l’età), Ashton Applewhite porta avanti la sua battaglia per una maggiore valorizzazione dell’invecchiamento.

Attraverso nove capitoli fitti e brillantemente argomentati, svela le origini dell'età e come siamo indotti a identificarci solo attraverso i numeri, sfata i miti sul declino cognitivo, separa i concetti disallineati di giovinezza e salute, sfata l'idea che il pensionamento obbligatorio sia in qualche modo positivo per l'economia e campagne per una cultura più intergenerazionale e interattiva come una normalità attesa da tempo.

Un'esperta-attivista ampiamente riconosciuta sull'ageismo e sui suoi antidoti, Applewhite porta i suoi doni combinati di autrice, narratrice, storica sociale, sostenitrice, influenzatrice e determinata disturbatrice del cosiddetto "problema" dell'essere vecchi nel 21° secolo.

Avrebbe potuto facilmente adottare un approccio all'argomento da Vendicatrice solitaria e scrivere comunque un libro altamente credibile. Ma citando consapevolmente un'ampia varietà di voci internazionali, è andata ben oltre la semplice competenza per fornire qualcosa con un impatto potenzialmente enorme sul modo in cui comprendiamo ogni fase della vita in comunità sane.

Un libro da leggere tutto di un fiato che consigliamo vivamente!