Dopo aver sviluppato le batterie agli ioni di litio, e vinto un Premio Nobel (a 97 anni), John Goodenough – leggendario fisico e chimico statunitense – lancia con il suo team la batteria di vetro.
Dopo aver sviluppato le batterie agli ioni di litio, e vinto un Premio Nobel, John Goodenough (a 97 anni) – leggendario fisico e chimico statunitense – lancia con il suo team la batteria di vetro.
Si è laureato con lode nel 1943 all'università di Yale e nel 1952 ha conseguito un dottorato di ricerca all'Università di Chicago lavorando anche con fisici del calibro di Enrico Fermi e John A. Simson.
Ha fatto parte per 24 anni di un gruppo di lavoro che ha risolto le problematiche sulle memoria ad accesso casuale (la famosa memoria RMA dei computer!).
Poi nel 1979 l'annuncio delle batterie ai ioni di litio, che avranno bisogno di tanti anni di lavoro per poter essere realmente applicate nel mondo industriale rivoluzionando l'elettronica di consumo (grazie a quelle batterie sono stati possibili tutti i dispositivi elettronici portatili)
Nel 1986 dopo che lo avevano obbligato al pensionamento, accetta un offerta dell'università del Texas che era all ricerca di Ingegneri e Scienziati per ricerche in vari campi.
Dopo anni di ricerche annuncia con il suo team la batteria che utilizza il vetro come materiale di accumulo.
Presentata nel 2017, con il team di Goodenough all’interno dell’Università del Texas che ne ha richiesto il brevetto nel 2019, la batteria promette oggi di accelerare lo switch dalle auto tradizionali a quelle elettriche. I punti chiave di questo accumulatore sono una grande densità di energia e una capacità di ricaricarsi in brevissimo tempo, alla pari di un pieno di benzina presso un distributore, proprio le caratteristiche che gli utenti abituati ai carburanti fossili chiedono a gran voce da anni.
Una batteria di vetro – evidenziano gli esperti – è capace di offrire 1.600 km di autonomia in seguito a 1 minuto di carica. Questo grazie all’uso del sodio o del litio applicati al vetro, una soluzione che aumenta di tre volte l’attuale densità delle batterie al litio. Inoltre non sembrano essere batterie facilmente infiammabili e non perdono la loro capacità nel tempo. Un accumulatore di questo tipo potrebbe avere, per ora soltanto in teoria, migliaia di cicli di carica e scarica, non circa 1.000 come altri tipi di batteria in uso oggi. Se il litio poi teme le basse temperature, perdendo capacità se esposto al freddo, il vetro resiste senza problemi fino a -20 gradi centigradi, sopportando sul fronte opposto anche i 60 gradi centigradi.
Breve documentario sulla vita di John Goodenough
La tecnologia è rivoluzionaria, ma rimane il problema del “confezionamento” per l’utilizzo di massa. John Goodenough (99 anni) ha dichiarato di non essere interessato a questo aspetto. Toccherà dunque ai produttori di automobili ottimizzare le batterie al vetro per la produzione seriale.
John Goodenough si occupa anche di filantropia e ha donato oltre 7 milioni di dollari (che comprende anche i soldi ricevuti con il Nobel) all'Università creando un Fondo di Ricerca a suo nome.
Goodenough (tradotto in italiano è “Buono abbastanza”) è sicuramente un esempio di longevità sana e attiva sia dal punto di vista fisico e mentale ed è la dimostrazione che se si ha uno scopo e un motivo per vivere si può dare un apporto fattivo alla società in cui viviamo fino agli ultimi momenti della propria vita.
"...c'era del lavoro da fare...così ho continuato!"
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