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Libri consigliati da .dopo50

Longevità finanziaria

Come impostare i tuoi investimenti per arrivare alla terza età senza sorprese

di Filippo Montaina

Nell'ambito del nostro Book Club, dove parliamo di libri, di argomenti in qualche modo legati alla longevità, Oggi sono felicissimo di avere la possibilità di fare quattro chiacchiere con Filippo Montaina, che è consulente patrimoniale e finanziario, oltre che autore di libri. E oggi parleremo con lui del suo ultimo libro che si intitola “Longevità Finanziaria: Come impostare i tuoi investimenti per arrivare alla terza età senza sorprese”


D: Presentati agli amici e alle amiche di .dopo50

R: Io sono, come detto, un consulente finanziario e provengo dal mondo della banca tradizionale dove ho lavorato per 24 anni. Ho fatto per gli ultimi 15 anni prevalentemente da direttore di filiale. Poi nel mondo bancario le cose sono cambiate tanto negli ultimi anni e continuano a cambiare. L'ambito che io preferivo era quello della consulenza, ma bisognava seguire un pacchetto di clienti.

Ho deciso di abbandonare il mondo della banca tradizionale e dedicarmi a tempo pieno al mondo della consulenza finanziaria. Poi negli ultimi anni mi sono un po' avventurato anche nella scrittura. E come hai detto sì, ho scritto due libri. Quest'ultimo si rivolge proprio al target di chi vuole pianificare per tempo una giusta serenità finanziaria.


D: Su .dopo50 l'argomento principe è la longevità in tutti gli ambiti e volevo sapere un po' per te cos'è la longevità, dato che ognuno ha la sua definizione.

R: Io definisco la longevità il rischio buono di vivere a lungo, nel senso che è un rischio bellissimo, dolcissimo. Perché chi non ha l'ambizione ed il desiderio di vivere a lungo? Però, occupandomi del mondo degli investimenti, ho maturato la convinzione che per potersi permettere una longevità non solo lunga ma anche ricca di soddisfazioni, di gioia, di potersi dedicare ad altri interessi, è importante aver anche adeguate risorse.

Purtroppo da una mia esperienza lavorativa, invece, ho avuto a che fare anche con clienti che si trovavano in difficoltà e quindi l'idea di avere un adeguato livello economico di risorse accantonate secondo me è molto importante perché non diventi un periodo di stenti e privazioni, ma appunto che si possa possa essere un periodo ricco di soddisfazioni, insomma.


D: Certo, guarda, mi piace la definizione tua di longevità. Mi ha colpito la definizione che hai nel tuo libro di Emanuela Notari, che ha fatto anche la prefazione al libro, che dice “La longevità è un regalo, se la si pianifica per trarne il meglio possibile, altrimenti è come mettersi alla guida di una macchina di grossa cilindrata, essendo abituati al motorino.

Va oltre le competenze di autogestione che abbiamo, elude gli automatismi acquisiti, apre l'orizzonte a possibilità mai concepite prima, nel bene e nel male.”
Qui su .dopo50 parliamo spesso di salute e di tutti gli Hacking che si possono fare per allungare la vita. Ma parliamo molto poco delle conseguenze di una vita lunga che sono sia positive che negative.

E ovviamente se uno non ha una situazione finanziaria sufficientemente buona potrebbe essere un problema. Forse è anche per questo che hai deciso di scrivere un libro sulla longevità finanziaria?

R: Esattamente per questo. Esatto.


D: Nel libro parli di tre personaggi che rappresentano le diverse tipologie di comportamento. Io mi sono ritrovato in uno di questi, ma non ti dirò quale. E proprio anche il tipo di diversi approcci, anche nei confronti del futuro in ambito finanziario c'è anche un bellissimo quiz che ti dà anche i punteggi. Ci puoi spiegare un po' in che consiste per cosa sono i personaggi e cos'è questo quiz che c'è nel libro?

R: Mi sono divertito nel realizzare queste tre figure, mettendo insieme un po' delle caratteristiche salienti delle persone con cui mi sono interfacciato in tanti anni di lavoro. Quindi alla fine ho li ho classificati in tre personaggi, dal più virtuoso al più, chiamiamolo avventuroso.


D: Dalla formica alla cicala!

R: Esatto la cicala e la formica. E giusto per dare la possibilità ai giovani lettori in qualche modo di identificarsi a grandi linee in uno di questi tre personaggi. E il test, anche qui sembra un banale test di quelli che si fanno sulla spiaggia, magari con le crocette. Però lavorando molto sulla pianificazione, per me di fondamentale importanza per capire insieme al cliente il punto di partenza.

E questo aiuta, diciamo nel colloquio con il cliente per avere un'idea del punto in cui ci si trova e solo dopo. Ovviamente, poter iniziare un ragionamento su dove si vuole arrivare. Quindi il test si pone l'obiettivo, giustamente, ma in maniera anche abbastanza semplice e divertente, di fare un po' il punto di partenza.


D: Diciamo una sorta di assessment per poi fare una sorta di pianificazione. Infatti parli di Longevity Planning. Ma cosa è il Longevity Planning? Cos'è esattamente?

R: Il planning? È un termine un po' figo, per dire che facciamo un piano per arrivare a un determinato risultato, quindi qualsiasi piano deve partire da un punto di partenza, quindi bisogna prendere consapevolezza. Primo step è quello il test che aiuta a questo a raggiungere questo scopo.


D: E' per capire dove si trova, diciamo così.

R: Dove si trova il punto di partenza. E il secondo step è capire quando si smetterà di lavorare. Il livello di entrate su cui si potrà fare affidamento perché le cose stanno cambiando. In prospettiva le previsioni non sono molto incoraggianti su quello che sarà il reddito da pensione, che sarà sensibilmente più basso rispetto al reddito da lavoro. È chiaro che magari quello che oggi è già in pensione questo problema non lo avverte.

Ma tutte le generazioni precedenti, soprattutto i più giovani, ma anche i quarantenni ed i cinquantenni, avranno un gap? No. Si chiama tasso di sostituzione, avrà un reddito da pensione più basso rispetto al reddito da lavoro.


D: Cioè prima possiamo dire che prima circa l'80% e si ridurrà magari anche al 60% o meno.

R: O anche meno. Poi anche l'attività, come già scoperto, è certo che il punto di partenza è, diciamo, chiamiamolo un punto non dico di arrivo, ma ho un'idea di quello che sarà il livello delle entrate dopo. Da lì bisogna capire quanto mi serve per colmare questa differenza. Quindi nel libro ho inserito anche delle tabelle che possono aiutare in questo senso a determinare.

Allora, se voglio prima, guadagniamo 100 di guadagno, 60. Mi mancano 40. Cosa devo fare per avere questa integrazione?


D: Quel 40 per coprire questo gap! Questo vuoto! Devo dire e ti voglio fare i complimenti in maniera ufficiale. Ho letto il libro, a parte un libro molto fruibile che si legge in pochissimo tempo, ma è molto semplice perché credo che la materia finanziaria molte persone hanno proprio paura di entrarci per la teorica complessità. Ma proprio per questo la paura di entrare in questo tema, che è un po un tabù.

Però, tu l'hai reso fluido e fruibile per tutti. Complimenti! Chiamandoci .dopo50 ovviamente ci rivolgiamo proprio al target che è over 50, persone che devono iniziare, se non lo hanno già fatto, a organizzarsi un po', a ragionare su questi temi. Ma quali sono proprio gli errori che tu hai visto?

Quelli più comuni che vengono fatti nell'ambito finanziario dagli italiani.

R: Insomma, è un po' come sparare sulla Croce Rossa. E va be, l'errore è forse di partenza, di base. Secondo me quello di avere una scarsa conoscenza e consapevolezza di quelle che sono le tematiche legate al mondo della finanza, degli investimenti e questo diciamo che non è colpa, diciamo, dell'italiano. Secondo me è una cosa abbastanza generale. Io mi batto molto sul discorso dell'educazione finanziaria, che è una materia che, diciamo è tanto importante quanto poco presente, cioè del tutto assente anche nei piani di sviluppo delle scuole.

Ho fatto uno studio dove moltissimi genitori in realtà vorrebbero fosse presente fin dalle elementari come materia di studio. Io nel mio piccolo cerco di diffondere quanta più educazione finanziaria possibile e attraverso esempi, libri come io scrivo in maniera molto semplice perché voglio avvicinare a un mondo complesso le persone in maniera molto semplice.


D: Tu hai anche un blog molto interessante in cui scrivi degli articoli, anzi magari possiamo annunciare una nostra collaborazione, magari qualche tuo articolo lo pubblicheremo sul portale .dopo50 nella sezione Finanza, con la loro semplicità ci aiutano a divulgare questo tipo di argomenti.

R: Molto volentieri! Anche perché gli aspetti tecnici alla fine contano relativamente. Per avere successo negli investimenti conta molto il comportamento. E il comportamento si può sicuramente imparare col tempo, ma ovviamente però comunque non è mai troppo tardi nella vita per fare tante cose. Tornando invece al discorso degli errori, come dicevo, scarsa cultura finanziaria e scarsa pazienza, poca pazienza. E questo riguarda un po' tutti gli investitori a livello globale.

Quando in realtà il tempo è il miglior alleato dell'investitore? No, nel senso che Warren Buffett non è diventato multimilionario all'istante, ci ha messo del tempo. Non si fanno i soldi dalla sera alla mattina. E poi un'altra cosa che forse questo è un pochino più italiana è la totale avversione al rischio, cioè nel senso gli italiani sono stati male abituati da rendimenti molto generosi da parte dei titoli di Stato italiani.

Così hanno usato titoli di Stato molto generosi. Rischio molto basso e quindi alla fine quando tu sei viziato da cose di questo tipo non hai neanche la necessità e la voglia di avventurarsi in altri ambiti. In realtà le cose sono cambiate negli ultimi anni i tassi sono arrivati a zero e adesso stanno cambiando ancora, ma comunque c'è stato un cambiamento radicale delle condizioni di mercato.

E lungo quasi tutti, moltissimi risparmiatori, si sono persi i rendimenti invece molto generosi offerti da mercati azionari, per esempio. Quindi ci sono tante cose su cui lavorare. Però alla base quella di cercare di prendere consapevolezza e avvicinarsi a un mondo che in realtà, anche apparentemente spaventa, ma che lo fa in maniera guidato comunque in maniera molto spiegazioni semplici può effettivamente dare delle soddisfazioni.


D: Magari in confronto anche al passato, ora ha senso educarsi, perché ovviamente si può come approcciare un esperto, un consulente come te che ti può aiutare, accompagnare in questo percorso però, ovviamente uno deve essere consapevole. E leggevo anche che purtroppo c'è anche questo gap di gender, cioè anche nel mondo femminile le donne sono un po' come dire in disparte e delegano troppo al proprio compagno, proprio marito queste cose.

Magari poi si ritrovano ignoranti, nel senso che ignorano completamente la materia e hanno delle grosse difficoltà per quello. Questo è un invito anche alle nostre amiche che ci seguono di informarsi, magari leggendo anche questo libro per poter capire meglio quello che possono fare direttamente. Perché essere responsabile del proprio futuro finanziario senza delegare a terzi, se non a un consulente professionale e patrimoniale come te!

R: Nel libro ho scritto proprio una sezione dedicata alle donne.


D: Dedicato alle donne? Sì, l'ho visto molto interessante.

R: Per le donne, perché è giusto che loro facciano parte attiva della gestione delle finanze familiari. Anche perché poi è provato che le donne sono anche più brave degli uomini a gestire le risorse per gli uomini sono un po' troppo avventati a volte nella gestione degli investimenti, quindi non va bene. Poi sai benissimo che le donne hanno anche una longevità maggiore.

Loro infatti hanno anche molto spesso esigenze maggiori, a fronte magari di una vita lavorativa un pochino più breve.


D: E poi ne parlavano proprio qualche giorno fa, dato che era l'8 marzo di questa differenza anche di reddito a parità di ruolo hanno anche dei redditi e dei compensi inferiori, cosa che non ci dovrebbe essere. Dobbiamo lottare tutti perché questa cosa cambi. Ti volevo chiedere. Effettivamente abbiamo detto che le donne vivono più a lungo di noi. Ci sotterreranno tutti!

Ma quali sono proprio i rischi che sono ciò che comporta questa longevità, specialmente in ambito finanziario?

R: Proprio, molto banalmente, il rischio più grosso che potrebbero finire i soldi. Nel senso che le cose, come avevo detto prima, sono cambiate una volta andati in pensione, avere una pensione che era tanto uguale al reddito, se proprio c'è una differenza minima si viveva anche meno, un po' meno a lungo e quindi tutto sommato, però esigenze particolari non c'erano.

Oggi invece, c'è il rischio concreto di rimanere con risorse non adeguate a un rischio molto reale. A me è capitato purtroppo anche di esperienze di clienti che arrivavano a fatica al primo del mese, quando gli arrivava la pensione. E mi faceva molto tristezza vedere queste persone che magari alle otto erano già in fila allo sportello per ritirare la pensione prima perché dovevano pagare bottegai dai quali avevano fatto dei debiti.

Quindi è un po' un vivere alla giornata che se ti capita un imprevisto, qualsiasi cosa ti trovi veramente in grossa difficoltà. Poi, ovviamente uno può fare può rinunciare a fare una vacanza, un viaggio, queste cose qui. Ma se devi fare una visita medica, se hai bisogno di fare qualcosa in tempi rapidi, purtroppo, anche se hanno un fatto che tutto sommato della tutela ti aspetti sotto altri, magari ci tocca aspettare sei mesi prima di fare una visita che magari avremmo bisogno di fare subito.

Questo è quindi grande scandalo è proprio quello di non poter fare anche le cose basilari.


D: Se lo diciamo, arrivare a un momento dove abbiamo bisogno di essere, di avere che qualcuno ci curi e ci segua e ovviamente dobbiamo avere delle risorse per poterci permettere questo tipo di trattamento.

R: Ma ripagano sempre per il costo della consapevolezza. Un una stima di quelle che possono essere i costi non solo di una badante. C'è bisogno di una casa di riposo giusto per sempre. Ragionare sul fatto che certe cose costano e magari uno, se non se la può permettere. Ora sui figli io non so più a gravare, ma comunque questi sono i rischi più grossi che si corrono oggi come oggi, secondo me.


D: Ok, ma poi ho visto che tu parli anche del caso opposto, che magari la persona un po' più in là con l'età diventa anche un supporto per le nuove generazioni. No, perché io parlavo di eredità e del fatto che l'eredità qualche volta viene data prima della morte. Purtroppo, e per fortuna in questo momento abbiamo tre quattro generazioni che stanno convivendo nello stesso periodo no, e dunque ognuno con le proprie esigenze.

Ma purtroppo l'ultima generazione ha delle difficoltà in ambito lavorativo a reperire risorse che si trovano veramente in una fase di bisogno. Ed è la generazione precedente che li sta supportando in vita.

R: È un supporto sociale di fondamentale importanza per tantissime persone il supporto che ricevono dalla generazione precedente che magari aiuta non solo economicamente, magari anche tenendo i figli. Questo è molto, molto bello. C'è anche l'idea dei nonni che vogliono garantire la possibilità ai nipoti di fare gli studi universitari o dei Master o queste cose qui. Quindi questo è un altro di quegli obiettivi che un over 50 può magari porsi e che è anche molto bello, molto virtuoso sotto tanti punti di vista.

E purtroppo succede anche il contrario, dove magari invece queste persone devono gravare sui figli. E il discorso dell'eredità, discorso che secondo me oggi è in qualche modo importante perché vivendo più a lungo arriviamo magari a ereditare nella fase in cui magari insomma, tutti gli obiettivi più importanti della vita sono già stati in qualche modo realizzati. Quindi anche magari anticipare in qualche modo una parte dell'eredità può essere una soluzione su cui magari molti potrebbero fare dei ragionamenti, aiutare un figlio, fare un'attività imprenditoriale ad una start up o qualsiasi cosa.

Quindi credo che sia un aspetto su cui fare delle riflessioni.


D: Certo, a parte il consiglio di leggere il tuo bellissimo libro, ti chiedevo di dare agli amici di .dopo50 tre consigli.

R: Agli over 40 e 50? Si può dare sicuramente il consiglio di acquisire consapevolezza delle problematiche che si possonovenire a creare quando cesserà l'attività lavorativa. In questo la consapevolezza è sempre il punto di partenza. Un consiglio che vale per tutti, invece è imparare le basi dell'alfabetizzazione finanziaria. Quindi, ripeto, non serve diventare esperti, ma se si ha la possibilità di reperire informazioni molto semplici no, perché io capisco che vogliono mettersi a leggere un libro scritto di finanza e passi la voglia dopo tre pagine.

Ma magari c'è il libro scritto in maniera molto scorrevole, molto fluida, molto semplice, con un linguaggio accessibile a tutti. Ecco che magari quello può aiutare ad acquisire consapevolezza e un consiglio che darei agli over 50, agli over 18 ed è quello di risparmiare, perché se non si risparmia non si possono fare assolutamente investimenti. E quindi il punto di partenza poi siamo sempre dipende dall'età.

Però lo so fare un fondo pensione, fare un piano di accumulo sono quelle piccole cose che si possono fare a qualsiasi età, soprattutto quando il lavoro che possono aiutare a costruirsi una sorta di piccolo patrimonio per le esigenze future.


D: Ho capito. Allora diciamo che il nostro tempo era limitato perché io starei a parlare con te anche più di 1 ora. È ovviamente questi argomenti devono essere anche approfonditi, a parte ovviamente leggere il libro. Ma come possono farlo? A parte magari raggiungere il tuo blog e come possono contattarti direttamente se vogliono una consulenza personalizzata proprio per affrontare il loro futuro finanziario?

R: Allora sul mio sito www.montainafilippo.itc'è il modulo Contatta la cosa più semplice, nel senso che possono scrivermi un breve messaggio, dopo di che possiamo tranquillamente sfruttare anche la tecnologia per fare una chiacchierata a distanza e capire un attimino la situazione per aiutare la persona a capire dove si trova e dove vuole arrivare, quindi magari mettere le basi per fare poi un ragionamento che se vorrà potrà poi approfondire in un secondo momento.


D: Benissimo. Poi ti volevo fare l'ultima domanda perché dato che saremo longevi sia io che te ovviamente hai una tua idea di futuro? Cioè qual è il tuo futuro? Fermarti e godersi la vita, andare in un'isola caraibica o quella di rimanere attivo e continuare a fare quello che ti piace?

R: Guarda, allora io mi ritengo una persona fortunata, è una fortuna che in qualche modo che ho creato, nel senso che quello che faccio mi piace tanto. Quindi non so chi lo diceva no, se fai il lavoro che ti piace non lavorerai neanche un giorno Quindi in questo momento io penso al mio futuro, ma anche sto bene così.

Mi immagino ancora alle prese con la scrittura, a fare tante cose e ciò che poi mi piace molto quest'aspetto della divulgazione. Sono consapevole del fatto che in Italia si legge poco, poi sicuramente non i saggi, tantomeno quelli sulla finanza. Comunque è il mio ambito e di quello che mi occupo intendo, e quindi è normale che vada su quella strada.

In questo momento sono o mi sento forse che ho più obiettivi e cose di quanti non ne avessi altrettanti in piena attività, in piena forma per proseguire su questa strada? A volte mi sembra di averne troppi cercare di trovare una mediazione tra tutte le varie collezioni.


D: Bellissimo. Questa risposta mi piace. Ed è proprio lo spirito di .dopo50!

A parte che l'età è un numero e solo un particolare che ovviamente non deve fermare nessuno, se la testa funziona e se la teniamo attiva e anche ovviamente il fisico possiamo fare tutto quello che vogliamo!
Ti ringrazio e invito gli amici .dopo50 di dare un'occhiata al tuo libro “Longevità finanziaria” e ovviamente potranno spero leggere anche i tuoi articoli sul nostro portale in modo da divulgare sempre di più la cultura finanziaria in Italia.

R: Molto volentieri! Ti ringrazio di cuore e complimenti anche a voi che state facendo un ottimo lavoro fatto veramente molto bene e quindi mi fa molto piacere poter far parte eventualmente di questo progetto.


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