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Quella vocina nella tua testa

Come trovare la felicità cambiando il codice del tuo cervello

di Mo Gawdat

Ci sono libri che arrivano al momento giusto, soprattutto per chi ha superato i 50 anni e si interroga non solo su come vivere meglio, ma anche su come vivere più a lungo, mantenendo qualità, serenità e lucidità. Quella vocina nella tua testa di Mo Gawdat è uno di quei testi che, con un linguaggio semplice ma fondato su neuroscienze e informatica, offre una sorta di manuale operativo del cervello. Non si tratta di filosofia astratta, ma di un vero e proprio “software update” per la mente, con l’obiettivo di smontare gli automatismi che ci generano sofferenza e riscrivere il codice che ci porta alla felicità.

Chi è l’autore?

Mo Gawdat non è solo un ex manager di successo, ma un uomo che ha trasformato un dolore immenso in una missione universale. Dopo la perdita del figlio Ali, ha fondato il movimento One Billion Happy, con l’obiettivo di aiutare un miliardo di persone a raggiungere la felicità. Oltre a questo libro, ha scritto Solve for Happy e Scary Smart, esplorando rispettivamente la scienza della felicità e l’impatto dell’intelligenza artificiale. Con il podcast Slo Mo, intervista pensatori e innovatori sul tema del benessere umano.

In questa recensione passeremo in rassegna i capitoli principali del libro, con un occhio particolare a chi ha già superato i 50 anni e sente l’urgenza di prendersi cura non solo del corpo, ma anche della mente, perché oggi sappiamo che la longevità non è solo questione di genetica, ma anche di mindset.

Un cervello come un computer: input, processi e output

Il cuore del libro sta in una metafora semplice: il cervello funziona come un sistema operativo. Ha input (ciò che entra: esperienze, ricordi, emozioni), processi (il modo in cui li elaboriamo) e output (i nostri pensieri e comportamenti). Se i risultati non ci piacciono – infelicità, stress, ansia, ruminazione – non serve colpevolizzare la vita, ma guardare al codice che gira nel nostro cervello.

Per chi ha passato i 50, questo approccio è illuminante. Molti pensano che a una certa età non si possa più cambiare. Gawdat ribalta la prospettiva: possiamo sempre aggiornare il software, indipendentemente dall’hardware. La neuroplasticità del cervello, ormai dimostrata da decenni di ricerche, conferma che anche in età avanzata possiamo modificare connessioni neuronali e migliorare la nostra salute mentale, con effetti diretti sulla longevità.

I quattro input difettosi che ci rovinano la vita

Nel libro, Gawdat individua quattro tipologie di input negativi che si infiltrano nel nostro cervello e avvelenano la nostra percezione:

  • Condizionamenti: credenze e programmi che ci sono stati inculcati, spesso sin dall’infanzia.

  • Vecchi pensieri: loop mentali che continuano a ripetersi.

  • Emozioni represse: ciò che non abbiamo mai affrontato torna sotto forma di malessere.

  • Trigger nascosti: stimoli esterni come media violenti, gossip o persino consigli mal calibrati.

Per chi ha superato i 50, queste trappole sono familiari. Spesso conviviamo con convinzioni che non ci appartengono, oppure con emozioni mai elaborate. La longevità non è solo “vivere di più”, ma liberarsi di zavorre mentali che aumentano lo stress e quindi l’infiammazione cronica, uno dei principali acceleratori dell’invecchiamento.

Tre cervelli in uno: rettiliano, mammaliano e razionale

Un altro capitolo centrale è dedicato ai tre sistemi cerebrali che convivono in noi:

  • Il cervello rettiliano, orientato alla sopravvivenza, che ci fa evitare i pericoli.

  • Il cervello mammaliano, che cerca piacere e rifiuta il dolore.

  • Il cervello razionale, capace di analisi complessa.

Questi tre livelli ci hanno permesso di sopravvivere come specie, ma se mal bilanciati ci condannano all’infelicità. Troppa paura ci immobilizza, troppa ricerca di piacere ci rende dipendenti, troppa razionalità ci fa cadere nell’iperanalisi.

Per chi è over 50, comprendere questo equilibrio è cruciale: il corpo cambia, i piaceri immediati (cibo, comodità, abitudini sedentarie) diventano più pericolosi, e l’eccesso di analisi porta spesso al rimpianto. Allenare i tre cervelli a collaborare è un investimento sulla resilienza mentale, indispensabile per vivere a lungo e bene.

Due polarità: emisfero destro ed emisfero sinistro

Gawdat ci ricorda che anche gli emisferi cerebrali sono come due processori diversi: uno creativo ed emozionale, l’altro logico e strutturato. La felicità nasce dall’equilibrio.

Chi ha superato i 50 spesso si scopre sbilanciato: o troppo pragmatico e rigido, o troppo disperso nelle emozioni. Allenare entrambi i lati del cervello significa prevenire anche il declino cognitivo. Studi su longevità e demenza dimostrano che stimolare creatività e logica insieme riduce il rischio di decadimento mentale.

Una voce che non tace mai: la ruminazione

Il “nemico numero uno” è la ruminazione: quel pensiero che si ripete ossessivamente, come una mucca che rimastica all’infinito. È il principale ostacolo alla felicità e, a lungo termine, anche alla salute.

Per chi è over 50, la ruminazione può trasformarsi in ansia cronica, insonnia, depressione. Gawdat insegna che possiamo osservare i pensieri senza identificarci con essi, fino a lasciarli andare. È un allenamento mentale, ma produce benefici enormi: meno cortisolo, migliore sistema immunitario, più anni di vita in salute.

Debugging: come riprogrammare la mente

Dopo aver identificato i problemi, arriva la parte pratica: debugging. Qui Gawdat propone esercizi concreti:

  • Mettere in discussione le credenze (“è davvero vero quello che penso?”).

  • Ridurre l’esposizione ai media tossici.

  • Semplificare la vita, liberandosi di oggetti inutili (e pensieri inutili).

  • Allenare la consapevolezza con il metodo Be. Learn. Do.

Per chi ha superato i 50, queste pratiche non sono solo “filosofia”: sono vere e proprie strategie di longevità mentale, paragonabili a un check-up medico ma applicato alla mente.

Oltre la meditazione: i quattro pensieri utili

Molti associano la felicità alla meditazione, ma Gawdat sa che non tutti possono o vogliono dedicarsi a lunghe ore di silenzio. Per questo introduce il concetto di pensiero utile, quattro modalità che sostituiscono la ruminazione:

  • Pensiero esperienziale: la mindfulness quotidiana.

  • Problem solving: affrontare i problemi con domande pratiche (“È vero? Posso fare qualcosa? Posso accettare?”).

  • Flow: attività che ci assorbono totalmente, regalandoci tempo di qualità.

  • Dare: il gesto del dono, che aumenta la felicità e – lo confermano gli studi – la longevità.

Qui il collegamento con chi ha superato i 50 è evidente: coltivare esperienze, risolvere con serenità, trovare passioni che danno flow e praticare il dono sono attività che allungano la vita non solo perché riducono lo stress, ma anche perché rafforzano i legami sociali e la motivazione.

Longevità e felicità: due facce della stessa medaglia

Il messaggio che si ricava da Quella vocina nella tua testa è chiaro: la felicità non è un lusso, ma un ingrediente biologico della longevità. Oggi sappiamo che chi coltiva pensieri positivi, relazioni significative e un senso di scopo vive più a lungo e in salute.

Per chi è over 50, questo libro non è solo un manuale di psicologia, ma un vero alleato nella costruzione della propria “seconda vita”. È come un promemoria: non sei i tuoi pensieri, puoi riprogrammare il tuo cervello e scegliere la felicità. E questa scelta ha un impatto diretto sulla tua aspettativa e qualità di vita.

Conclusione

Quella vocina nella tua testa è un libro che unisce rigore scientifico, esperienza personale e applicazioni pratiche. Per chi ha superato i 50, è uno strumento prezioso per imparare a lasciar andare il superfluo, allenare la mente alla serenità, coltivare relazioni e scoprire che la felicità è una scelta possibile.

La longevità non si conquista solo con diete, integratori o attività fisica: parte da dentro, da quel dialogo silenzioso che intratteniamo ogni giorno con noi stessi. Se impariamo a riconoscere quella voce, a correggerla e a orientarla verso la gioia, possiamo davvero allungare e migliorare la nostra vita.


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