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Unstressable

A Practical Guide to Stress-Free Living

di Mo Gawdat

Unstressable: vivere senza stress è possibile

Introduzione: lo stress come nemico della longevità

Chi ha superato i cinquant’anni sa bene quanto lo stress sia diventato un compagno di viaggio indesiderato. Le responsabilità familiari, la carriera che cambia o si conclude, la salute da preservare: tutto sembra convergere in una fase della vita in cui ci si accorge che lo stress non è più un fastidio passeggero, ma un vero fattore di rischio per la nostra longevità. Diversi studi hanno infatti dimostrato che lo stress cronico accelera l’invecchiamento cellulare, aumenta l’infiammazione sistemica e può contribuire a malattie cardiovascolari, diabete e declino cognitivo.

In questo contesto arriva Unstressable (2023) di Mo Gawdat e Alice Law, un libro che si presenta come una guida pratica per imparare a vivere liberi dallo stress. L’idea di fondo è semplice ma potente: non possiamo eliminare completamente gli stressor esterni, ma possiamo cambiare il nostro rapporto con essi. Diventare “unstressable” significa acquisire consapevolezza, strumenti e pratiche che ci permettano di mantenere la calma, la resilienza e il benessere anche nelle situazioni più difficili.

Chi sono gli autori?

Mo Gawdat è conosciuto come ex Chief Business Officer di Google [X], imprenditore seriale e autore di bestseller come Solve for Happy e Scary Smart. La sua formazione da ingegnere lo porta a guardare i problemi complessi – come quello dello stress – con un approccio analitico e strutturato.
Alice Law, invece, è consulente internazionale di stress management e conduttrice del podcast Unstressable. La sua esperienza pratica con aziende e individui la rende una voce autorevole nel campo della gestione delle emozioni e della prevenzione del burnout.

Insieme, uniscono scienza e pratica quotidiana, tecnologia e umanità, offrendo un manuale che non si limita alla teoria, ma invita ad azioni concrete.

Capire lo stress: il nemico silenzioso

Il libro inizia spiegando la biologia dello stress. Lo stress acuto è un meccanismo evolutivo utile: il rilascio di cortisolo e adrenalina ci prepara a reagire ai pericoli. Ma nella vita moderna gli stressor non sono più predatori, bensì pensieri ossessivi, preoccupazioni finanziarie, responsabilità lavorative. E così il meccanismo resta sempre acceso, logorando corpo e mente.

Per chi ha superato i 50 anni, questo è particolarmente rilevante: il cortisolo in eccesso accelera la perdita muscolare, aumenta il rischio di accumulo di grasso addominale e indebolisce il sistema immunitario, aprendo la porta a malattie tipiche dell’età.


La formula delle 3 L: limitare, imparare, ascoltare

Uno dei contributi più pratici del libro è la regola delle Tre L:

  • Limiting (Limitare): fare un inventario dei propri stressor e ridurli il più possibile. Per chi è over 50 può voler dire alleggerire la propria agenda, stabilire confini chiari in famiglia o con i colleghi, oppure rinunciare a impegni non essenziali per lasciare spazio a ciò che conta davvero.

  • Learning (Imparare): ogni episodio di stress può insegnarci qualcosa. È l’atteggiamento tipico di chi vede la seconda parte della vita come un terreno di crescita, non di declino. Imparare a gestire lo stress significa allenare la resilienza, che è una delle chiavi della longevità.

  • Listening (Ascoltare): connettersi ai segnali del corpo e della mente. Dopo i 50 anni, quando i campanelli d’allarme della salute diventano più frequenti, imparare ad ascoltarsi diventa una vera forma di prevenzione.


Il modello TONN: traumi, ossessioni, seccature e rumore

Gli autori introducono un acronimo che aiuta a distinguere i diversi tipi di stress: TONN.

  • Traumi: grandi eventi della vita che ci scuotono (un lutto, una malattia).

  • Ossessioni: pensieri ripetitivi e ansiosi che si radicano nella mente.

  • Nuisances (Seccature): le piccole frustrazioni quotidiane che, sommate, ci logorano.

  • Noise (Rumore): il dialogo interiore negativo, quella voce che ci giudica e ci critica.

Per il pubblico over 50, riconoscere queste categorie è cruciale: i traumi diventano più frequenti (perdita dei genitori, diagnosi di malattie), le ossessioni spesso riguardano la paura di invecchiare o di non avere più tempo, mentre le seccature e il rumore mentale possono erodere lentamente la qualità della vita.


Le tre ancore della sanità mentale

Un capitolo fondamentale del libro propone un metodo semplice per affrontare i pensieri stressanti: le Tre Ancore della Sanità.

  • Domandarsi: è vero? – Molti pensieri che ci fanno star male sono esagerazioni o distorsioni.

  • Passare all’azione: se il problema è reale, concentriamoci sulla soluzione.

  • Accettazione impegnata: quando non possiamo cambiare una situazione, possiamo comunque scegliere di viverla al meglio.

Questo approccio è particolarmente utile per chi vive la seconda parte della vita: imparare a distinguere ciò che possiamo cambiare da ciò che va accettato con serenità è un atto di saggezza che riduce lo stress e aumenta la qualità della vita.

Addestrare il cervello: il “patto” con i pensieri

Gli autori propongono una metafora affascinante: fare un accordo con il proprio cervello. Solo due tipi di pensieri sono accettati: quelli utili (che aiutano a risolvere un problema) e quelli gioiosi (che portano felicità). Tutti gli altri vanno gentilmente scartati.

Allenarsi a questo filtraggio non solo riduce lo stress, ma – come mostrano gli studi di psicologia positiva – aumenta la longevità. Le persone ottimiste, infatti, vivono in media più a lungo e con migliore qualità della vita rispetto a quelle dominate da pensieri negativi.

Emozioni: energia in movimento

Il libro dedica spazio anche all’intelligenza emotiva. Mo Gawdat e Alice Law ricordano la lezione della neuroscienziata Jill Bolte Taylor: un’emozione, a livello biochimico, dura solo 90 secondi. Dopo, è la nostra mente a prolungarla.

Per gli over 50 questa è una rivelazione: non siamo prigionieri delle emozioni, possiamo lasciarle andare. Tecniche come il tapping EFT o il journaling aiutano a elaborare le emozioni bloccate. Coltivare questa libertà emotiva non solo riduce lo stress, ma sostiene la salute del cuore e del cervello.

Essere “unstressable”: un nuovo stile di vita

Nella parte finale, gli autori delineano cosa significa davvero diventare “unstressable”:

  • Tenere sempre come riferimento uno stato di calma interiore.

  • Fare spazio ad attività che rigenerano: natura, creatività, relazioni autentiche.

  • Imparare a dire “no” per proteggere il proprio tempo e le proprie energie.

  • Vivere secondo i propri valori, in integrità con se stessi.

Per chi ha superato i 50 anni, questo approccio può rappresentare una svolta. È l’età in cui si impara che non tutto si può controllare, ma che si può sempre scegliere come reagire. È l’età in cui dire “no” diventa una dichiarazione di longevità: proteggere il proprio tempo significa allungare la propria vita di qualità.


Longevità e stress: un filo diretto

Il legame tra stress e longevità emerge chiaramente:

  • Lo stress cronico accelera il deterioramento cognitivo e può aumentare il rischio di Alzheimer.

  • Alti livelli di cortisolo peggiorano la salute cardiovascolare.

  • Lo stress indebolisce il sistema immunitario, rendendo più difficile affrontare le malattie legate all’età.

Diventare “unstressable” non è quindi solo una questione di benessere emotivo: è un investimento diretto nella propria salute a lungo termine.

Conclusione: il coraggio di vivere leggeri

Unstressable non promette una vita senza problemi, ma una vita in cui i problemi non diventano catene. Per il pubblico over 50, questo libro rappresenta un invito a riscrivere il proprio rapporto con lo stress, non come nemico da combattere ma come messaggero da comprendere e trasformare.

Gawdat e Law ci ricordano che la longevità non si costruisce solo con la dieta o l’esercizio fisico, ma anche con la capacità di mantenere la mente calma e il cuore sereno. Essere “unstressable” significa guadagnare anni di vita non solo in quantità, ma soprattutto in qualità.


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